
Bad Uok
Bad Uok nasce nel 2010 quando Andrea Grillini (batteria) riunisce intorno a sé Andrea Calì (pianoforte), Leonardo Rizzi (rhodes) e Federico Pierantoni (trombone). Alla formazione dal vivo si aggiunge Vincenzo Vasi (voce/theremin).
L’idea centrale del quartetto si realizza attraverso la scelta di privarsi del contrabbasso, svincolando così gli altri quattro strumenti dallo stesso. Da un brano all’altro il basso si muove tra la mano sinistra del piano, il Rhodes e, talvolta il trombone; ed ancora , anche l’esecuzione del tema, il ruolo di solista, elementi più rumoristici ed elettronici vengono ripartiti tra i quattro strumenti.
L’idea centrale del quartetto si realizza attraverso la scelta di privarsi del contrabbasso, svincolando così gli altri quattro strumenti dallo stesso. Da un brano all’altro il basso si muove tra la mano sinistra del piano, il Rhodes e, talvolta il trombone; ed ancora , anche l’esecuzione del tema, il ruolo di solista, elementi più rumoristici ed elettronici vengono ripartiti tra i quattro strumenti.
Il disco ”Enter”, uscito a gennaio 2013 per Auand Records, è un po’ una summa di questi principi.
Dopo l’album ”Enter” pubblicato nel 2013, Bad Uok rilascia ”Lateless” nel 2018, il risultato di quasi dieci anni di collaborazione e una clausura di quasi due mesi per realizzarlo. I pezzi emersi sono una raccolta di immagini, sensazioni, luoghi; a volte città, a volte un deserto e il costante lavorio di due pozzi petroliferi sullo sfondo, a volte la giungla, che entrano uno dentro l’altra o passano dall’una all’altra brutalmente. ”Lateless” è un’album che a distanza di cinque
anni dalla sua registrazione e profondi mutamenti individuali, musicali ed esistenziali, ci trasmette ancora immutato il suo carico di domande senza risposta.
Dopo l’album ”Enter” pubblicato nel 2013, Bad Uok rilascia ”Lateless” nel 2018, il risultato di quasi dieci anni di collaborazione e una clausura di quasi due mesi per realizzarlo. I pezzi emersi sono una raccolta di immagini, sensazioni, luoghi; a volte città, a volte un deserto e il costante lavorio di due pozzi petroliferi sullo sfondo, a volte la giungla, che entrano uno dentro l’altra o passano dall’una all’altra brutalmente. ”Lateless” è un’album che a distanza di cinque
anni dalla sua registrazione e profondi mutamenti individuali, musicali ed esistenziali, ci trasmette ancora immutato il suo carico di domande senza risposta.


Ingresso riservato ai soci Arci, ArciGay e Uisp 22/23