Via Saragozza, da cui prende il nome l’intera zona, è un’antica via di Bologna dall’andamento sinuoso e dalle tonalità calde, i cui portici ininterrotti offrono tra i più affascinanti (e fotografati) giochi prospettici della città.
La continuità dei portici è interrotta a metà della via dalla mole di Palazzo Albergati, un tempo residenza dell’omonima potente famiglia e oggi sede espositiva, in cui si tengono tra le più acclamate mostre in città.
A conclusione del tratto della via interno alle mura si erge Porta Saragozza, una delle più imponenti delle porte cittadine rimaste (anche se va detto che il suo aspetto attuale è dovuto ad un restauro Ottocentesco che ha aggiunto le due torri laterali). Il cassero di porta Saragozza è stato la sede del primo circolo di cultura omosessuale in Italia, aperto qui nel 1983 per concessione comunale e oggi situata nell’ex-Salaria all’interno della Manifattura delle Arti.
Via Saragozza prosegue poi oltre la porta, da cui, superato l’Arco Bonaccorsi, iniziano i 3796m del portico più lungo e famoso della città, quello tramite cui arrivare a S. Luca.
Tra Via Saragozza e via de’ Carbonesi si trova un imponente edificio circondato da alte mura interrotte solo dallo splendido portale d’accesso: si tratta del Collegio di Spagna, voluto nel 1364 dal cardinale Egidio Albornoz per ospitare gli studenti spagnoli fuori sede dello Studium Bolognese, il più antico collegio al mondo per studenti stranieri e l’unico sopravvissuto in tutta l’Europa continentale.
Zona Saragozza comprende un tratto di Via Farini, che insieme alle piazze Cavour e Minghetti, è una delle parti di Bologna più rappresentative dell’epoca post-unitaria. Viene infatti inaugurata nel 1860 sulla scia di quel clima di rinnovamento urbano e architettonico che segna questo periodo, ed è oggi una delle vie predilette dai bolognesi per il passeggio e lo shopping.
Sempre a Nord, a delimitare zona Saragozza troviamo altre due strade antiche, una la prosecuzione dell’altra, simili ma dai connotati distinti: via Barberia, dall’aspetto signorile e caratterizzata da importanti palazzi nobiliari (come Palazzo Marescotti o Palazzo Zambeccari) e via S. Isaia, dalle architetture meno prestigiose, con le sue dimore modeste e chiese sobrie, in cui prevale un’atmosfera più popolare.
A testimonianza della storica vocazione religiosa e monastica di questa zona, si trova in quest’area una delle più importanti chiese di Bologna, gioiello storico e artistico della città: la Basilica di San Domenico, costruita per ospitare le spoglia di San Domenico dopo la sua morte, avvenuta qui nel 1221. La basilica, che sarà il prototipo per molte altre chiese domenicane nel mondo, ospita oggi uno dei massimi capolavori artistici custoditi in città, ovvero l’arca di San Domenico, in cui da secoli riposa il corpo del santo.
Zona Saragozza è caratterizzata da un’impronta immediatamente riconoscibile, sia per quanto riguarda l’architettura sia per l’atmosfera che qui si respira. Le sue lunghe vie porticate dalle case colorate le conferisce un aspetto elegante ma familiare. L’aria dei colli che qui si fa sentire e i ritmi lenti che caratterizzano la vita del quartiere, con le sue botteghe tradizionali e osterie storiche, le conferiscono un fascino suggestivo, dall’atmosfera raccolta e accogliente dall’eleganza sobria e composta.