Il concerto di Salmo visto con gli occhi dei nostri amici

È un normale venerdì pomeriggio di novembre e sembra prospettarsi una normalissima serata un po’ uguale alle altre, ma tutto sta per cambiare: il Flop tour di Salmo fa tappa a Bologna! Decidiamo di andarci e portare due amici con noi. 

Roberta è un’insegnante con il cuore rock e la frangetta viola, Fabio è un dottorando di psicologia di giorno e un festaiolo di sera. Quando li chiamiamo per proporre questa serata alternativa, la risposta è subito affermativa e super entusiasta, sappiamo che saranno dei perfetti compagni di concerto.  

Nessuno dei due ha mai visto Salmo – al secolo Maurizio Pisciottu – dal vivo, nonostante entrambi apprezzino molto la sua musica, soprattutto quella old school, e pensino che sia un’artista molto forte live. Le aspettative sono altissime, anche perché a detta dello stesso Salmo “in Europa non c’è un live di questo calibro, rispetto per tutti ma qui giochiamo un altro sport! Se non ci credete venite a vedere” e noi, un po’ come San Tommaso, partiamo in direzione Unipol Arena carichi di curiosità.

 

 

 

Entriamo nel palazzetto giusto in tempo per lo spegnimento delle luci. Il concerto inizia con un Salmo che fa il suo ingresso appeso a testa in giù (è solo il suo ologramma sul led, ma per un attimo è parso reale)  e la folla in visibilio sulle note di Russell Crowe. Ad affiancare il rapper sul palco la band pazzesca Le Carie composta da Daniele Mungai aka Frenetik, chitarrista; Jacopo Volpe, batteria; Marco Azara, chitarrista; Riccardo Puddu aka Verano; Davide Pavanello aka Dade, bassista, anche loro carichissimi già dal primo pezzo.

 

 

Fuoco e fiamme sul palco ad accompagnare Stai Zitto, Antipatico (eseguita con Next Episode di dr DRE a fare da base) e Daytona. Salmo proviene dal mondo metal hardcore e il sound e la spinta delle canzoni live lo rende molto chiaro.

Amici miei come state? Buona sera siamo Le Carie. Questo è uno dei palchi più belli d’Italia” saluta l’artista e il pubblico che riempie il palazzetto (il più grande d’Italia) risponde con un boato che sembra quasi far tremare il pavimento.

Si continua con In trappola, La Chiave e Criminale, quest’ultima accompagnata di nuovo dall’alter ego del cantante sugli schermi imprigionato in una cella e giustiziato a fine canzone, la sua testa in 3D rotola via e sembra travolgerci.

1984 e Ricchi e Morti precedono un altro omaggio al grande rap: Perdonami è infatti rappato su Humble di Kendrick Lamar.

La scaletta del concerto è un viaggio nella carriera dell’artista, forse per accontentare sia fans storici che quelli dell’ultima ora; L’alba, PXM, Flop!, A Dio, Hellvisback 2, s.a.l.m.o., fino ad arrivare alle immancabili Kumite e 90 min. Il pubblico intorno a noi le balla e le canta tutte.

 

 

Il faccione di Salmo ritorna sul led e parla direttamente al pubblico:

vogliamo evadere perché la realtà non ci piace, viviamo in una bugia. Anche voi siete già dentro uno schermo, in trappola, esattamente come me. Chi sta parlando? Salmo? Maurizio? Quell’altro? Se vi dicessi che la risposta è proprio lì, davanti a voi. Guardatevi intorno. Guardatevi in faccia. Eccola, questa è la real life. Che prima non aveva un nome perché non c’era bisogno di distinguerla da quell’altra. Tornate alla vita ragazzi. Fatelo sul serio. E guardatevi le spalle. Letteralmente eh, guardate dietre di voi.

Noi un po’ sospettosi giriamo lo sguardo e la folla si apre. Davanti a noi, a nostra grande sorpresa, passa prima tutta la band e poi lo stesso Salmo. Cambio outfit, cambio palco e cambio sound: è il momento dell’unplugged. Si crea un’atmosfera intima, da cantina la definisce Salmo, con le luci soffuse e i toni che si ammorbidiscono. Non ci resta che l’odio, La prima volta, Aldo Ritmo, Il cielo nella stanza e Marla hanno una nuova veste, musiche orchestrali incrociano il blues e il country e quello che si crea è una magia. C’è anche il tempo per una cover, il rapper sardo si cimenta nell’inglese con Run through the jungle dei Creedence Clearwater Revival.

Alle nostre spalle l’assetto del palco principale è cambiato di nuovo. Le luci e il sound subiscono un’ulteriore trasformazione, una consolle e DJ Damianito (Fabio ci tiene molto a sottolineare di essere un suo orgoglioso compaesano) sono sul palco e danno il via a un DJ set che trasforma l’Unipol in una vera e propria discoteca, il parterre è una massa di persone felici che ballano, gli spalti pure. “Dovete andare fuori di testa Bolo!” e il pubblico non se lo fa di certo ripetere due volte. Ho paura di uscire, Fuori di Testa, La canzone nostra, Woaw, Losing my mind e mammastommale con la band che torna sul palco a fare festa e a concludere alla grande il concerto.

Quando le luci si riaccendono e la vita vera ricomincia, le prime parole a caldo di Fabio sono un susseguirsi di “mamma mia, concertone, che spettacolo!”. Dopo aver metabolizzato per un po’ l’esperienza, aggiunge addirittura che forse questo sia stato il concerto più bello che abbia mai visto.

Roberta, essendo forse un po’ lontana dal mondo rap e decisamente più vicina a quello rock e hardcore, ha molto apprezzato l’eccletticità dell’artista e le varie influenze che hanno caratterizzato il live. D’altronde è stato come aver assistito a tre concerti completamente diversi in uno.

Le aspettative erano alte e sono state anche superate, l’attenzione ai dettagli dello show è stata palese e apprezzata da tutti. Poi Salmo è senza dubbio un ottimo frontman e animale da palco, ma una menzione speciale è doveroso farla sia alla band che al DJ che lo accompagnano, senza di loro sicuramente il live non avrebbe funzionato così bene.

Noi ai commenti dei nostri amici vogliamo aggiungere che il fuoco, i mega led e le luci psichedeliche sono state sicuramente spettacolari, ma quello che ha davvero reso speciale e unico questo concerto è stato girarci ogni tanto verso di loro e vederli godersi ogni singola canzone con lo stupore e l’entusiasmo negli occhi, ballare liberi da ogni problema lasciato fuori dal palazzetto e felici come dei bambini in un parco giochi. Il potere di un concerto sta tutto qui.

 

 

 

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